Quanto è importante condurre uno stile di vita sano per scongiurare l’insorgenza di patologie croniche e invalidanti?
Quanto è importante condurre uno stile di vita sano per scongiurare l’insorgenza di patologie croniche e invalidanti?
Il 7 aprile è la giornata mondiale della salute e, in questa occasione, vogliamo approfondire questo argomento e cercare di capire quanto è forte il legame tra salute e stile di vita.
A causa dei nostri ritmi frenetici, è facile assumere cattive abitudini, come fare poco movimento, mangiare alimenti raffinati e processati, dormire poco e non gestire lo stress.
Tutto questo si riflette inevitabilmente sul nostro stato di salute: come è possibile ribaltare la situazione e tornare a prenderci cura del nostro organismo nel modo corretto?
Ne parliamo nella DIRETTA di stasera alle h 19.00 insieme al Dr Battaglia, specialista in Urologia ed esperto in Nutrizione e Dietistica vegetariana oltre che di terapie con i cannabinoidi.
Ti aspettiamo giovedì 7 aprile, alle ore 19,00.
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Quanto è importante condurre uno stile di vita sano?
In occasione della Giornata Mondiale della Salute (7 aprile), abbiamo deciso di parlare insieme al Dottor Battaglia di salute e stili di vita.
Con il termine «salute» l’Organizzazione Mondiale della Sanità non identifica solo l’assenza di malattia e infermità, ma indica una condizione di totale di benessere fisico, sociale e psicologico. Questo perché diversi i fattori a concorrono alla nostra salute e a cui dobbiamo fare attenzione:
- alimentazione;
- salute fisica;
- spiritualità, benessere psicologico, vibrazioni;
- attività fisica.
L’OMS ha quindi emanato una definizione molto corretta di salute, ma purtroppo oggi la sanità non porta avanti delle azioni con l’obiettivo di perseguire questa condizione. Non si è ancora compreso appieno che la salubrità dell’essere umano non dipende soltanto dal suo corpo fisico ma anche e soprattutto dalla sua interezza, dalla sua essenza emotiva, dai suoi sentimenti, dalle sue emozioni e dalla sua anima.
Ecco perché è assolutamente fondamentale perseguire una medicina che dovrebbe tendere a far recuperare gli stati di salute che si sono deteriorati, non solo dal punto di vista fisico ma anche emotivo, emozionale ed animico: perché di tutte queste cose noi siamo costituiti. Non si può pensare che una pillola possa risolvere le problematiche di un essere umano che accusa un sintomo, è un’utopia irrealizzabile perché il farmaco spegne soltanto il sintomo.
Arrestare i sintomi con i farmaci che può essere molto utile e salva la vita ma non può e non deve essere la pratica costante per il perseguimento della salute. L’OMS dovrebbe promuovere in modo solido e non solo formale e di facciata la prevenzione primaria che non significa fare un esame del sangue o un rx! Questa è prevenzione secondaria, perché si sta andando a cercare qualcosa di malato di cui sospettiamo l’esistenza, mentre fare prevenzione primaria significa cercare di impedire lo sviluppo della malattia.
Per fare ciò ci sono tanti aspetti su cui lavorare e il primo è l’alimentazione. Continua la lettura per scoprire come impostare una corretta dieta.
Dieta e sana alimentazione
Il termine dieta, che noi comunemente utilizziamo, deriva dal greco antico δίαιτα (dìaita) che significa proprio stile di vita. Quindi quando parliamo di dieta non dobbiamo pensare esclusivamente all’alimentazione o, ancora peggio, alla perdita di peso.
Noi non ci alimentiamo solo di cibo, ma anche di pensieri, di emozioni e di stati d’animo che vanno ad interagire ed interferire con gli stati fisici della nostra vita. Ecco perché dobbiamo partire sicuramente dall’alimentazione ma poi è importante raggiungere e perseguire altri livelli di salubrità.
In italia crediamo di avere un’alimentazione sana e salubre: questa affermazione potrebbe essere realistica se ci confronta con gli Stati Uniti, ma non è un’affermazione veritiera. Il nostro paese vanta un triste primato: abbiamo i bambini maggiormente obesi di tutta Europa e questa condizione causa tantissime patologie cronico degenerative come il diabete.
Alimentarsi dopo la guerra voleva dirsi riempirsi la pancia, ma poi è arrivata l’industrializzazione del cibo e ciò ha portato un suo deterioramento del cibo: il cibo lavorato industrialmente non ha energie vitali. Le persone obese sono da considerare in un certo senso “denutrite” perché consumano cibi che hanno alterato la loro salute: i danni avvengono alla stessa maniera rispetto a chi ha una carenza alimentare.
Una buona alimentazione è:
- semplice;
- ricca di fibre;
- ricca di microelementi.
Oggi purtroppo l’industria del cibo non si basa sulla salubrità degli alimenti ma sulla loro palatibilità: è su questo aspetto che si gioca la guerra dell’acquisto reiterato, perché se una cosa ci piace tanto la ricompriamo.
Quando invece parliamo di cibo sano e integro intendiamo il cibo naturale, che viene da una terra rispettata, senza pesticidi, senza falde acquifere inquinate, diserbanti. Una terra ricca di sostanze nutritive che la pianta può assorbire e donare poi a noi. È un’alimentazione viva, che rispetta i ns ritmi.
Un’alimentazione sana è povera di grassi di proteine di scarsa digeribilità, come quelle di provenienza animale. Basta pensare che la carne lavorata e le carni rossi hanno un nesso di causalità con numerosissimi tumori, ma ci sono voluti 20/30 anni per poterlo scrivere nero su bianco perché le lobby degli allevamenti intensivi hanno sempre pagato per non far emergere questi studi. Le ricerche sono poi diventate sempre di più e allora non si è potuto più nasconderlo.
Le carni e i derivati animali maggiormente presenti sulla nostra tavola derivano da bestie trattate in modo subumano. Un animale in cattività ingravidato costantemente, allontanato dai propri cuccioli e tutto ciò genera un deficit del sistema immunitario degli animali che poi si ammalano facilmente. Per questo negli allevamenti intensivi sono utilizzate quantità impressionanti di antibiotici e quando mangiamo un animale mangiamo anche quelli e si creano così vari fenomeni come la sindrome del leaky gut syndrome e la resistenza antibiotica. Purtroppo in Italia ancora troppe poche persone sono pronte a fare un ragionamento completo sull’alimentazione, anche dal punto di vista etico.
Al giorno d’oggi, vivendo in città, dove possiamo reperire del cibo sano e quanto più vicino a quello che ci offre la natura? Al supermercato è possibile trovare alimenti di qualità: ciò che conta è imparare a fare la spesa in modo critico e consapevole e scegliere alimenti biologici e biodinamici.
Poi è sempre possibile contattare contadini che lavorano con passione la terra e sostenere i loro prodotti, perché il lavoro svolto sui campi va ripagato. Noi invece siamo spinti a consumare cibo tradizionale meno salubre, perché così diventiamo pazienti e un paziente a questo sistema sanitario serve sempre, perché è un sistema basato sulle malattie cronico degenerative e non cura le cause ma spegne i sintomi.
Ovviamente anche a livello alimentare non bisogna ragionare per assolutismi, è importante tendere verso la scelta di cibi naturali e vegetali e poi ognuno di noi deve scegliere in base al suo grado di coscienza
Oltre alle proteine animali, ci sono altri cibi problematici che dovremmo impegnarci a ridurre, come gli zuccheri raffinati. Il nostro sistema cellulare funziona con il glucosio e la natura non avrebbe potuto prevedere che il glucosio ci portasse a generare patologie! Ma i problemi non sono legati agli zuccheri semplici, come i carboidrati di frutta, ortaggi, verdure, chicchi di cereali resi sfarinati, ma da zuccheri raffinati.
Fumo e alcol
Noi in prima persona abbiamo il potere di modificare il nostro stile di vita quando ci rendiamo conto che un atto, seppur ludico, ha portato a costruire il mio stato di salute in negativo: è il caso del fumo di sigaretta. La nicotina crea dipendenza chimica, non solo emozionale e la combustione porta nel nostro organismo un numero enorme di sostanze cancerogene. Lo stesso vale per l’alcol: gli alcolici non sono un cibo, va bene festeggiare con una buona bottiglia ma non deve diventare la quotidianità per evitare di andare incontro ad alterazioni gravi a livello di stomaco, intestino, fegato, circoli venosi.
Il nostro organismo, eccetto che per patologie gravi, risponde anche rapidamente, quindi se eliminiamo le cattive abitudini in breve tempo il corpo si riprende. Quindi quando comprendiamo che fumo, alcol, cattiva alimentazione e stress sono abitudini che vanno a nutrire parti di noi distorte dobbiamo iniziare un processo di revisione dei nostri stili di vita, che passa per l’ascolto dei motivi per i quali quel genere di comportamento ci porta un apparente appagamento. Solo così troveremo la causa delle nostre problematiche e individueremo le emozioni che ci portano al comportamento sbagliato.
Attività fisica
L’uomo è fatto per stare in movimento, altrimenti non avremmo una massa muscolare così ben distribuita e ampia. È nostro compito fare qualunque tipo di sport e muovere il corpo per produrre endorfine, per acquisire più glucosio nelle cellule e non farlo sostare per troppo tempo nel sangue e limitare così l’insorgenza di problemi legati al diabete.
Benessere psicologico: meditazione e spiritualità
Per raggiungere un equilibrio psicologico, la meditazione è uno dei tanti strumenti utili. Ma perché è importante parlare di benessere non solo fisico, ma anche psicologico? Perché quando parliamo di salute dell’essere umano, se non parliamo di spiritualità stiamo eliminando una componente fondamentale del nostro essere.
Spiritualità non significa religione: la religione è invenzione dell’uomo, che in molti casi è diventata uno strumento di controllo delle masse, mentre la spiritualità è l’essenza di cui è costituito l’essere umano, la parte animica che individua le singolarità.
Prenderci cura di questi aspetti ci porta a una gestione totalmente diversa delle intemperie della nostra vita. Noi non possiamo cambiare il mondo ma possiamo cambiare noi stessi attraverso qualunque istanza spirituale, l’importante è che ci fornisca degli strumenti che, se attuati quotidianamente, ci portano al vero cambiamento.
Se vuoi migliorare il tuo stato di salute partendo dall’alimentazione, richiedi un consulto al Dott. Battaglia, che oltre a essere specializzato in Urologia, ha anche conseguito un master di I livello in Master di I livello in Alimentazione e Dietetica Vegetariana.
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