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Effetti cbd: quali sono gli effetti del cannabidiolo?

In questo articolo di approfondimento scopriremo insieme quali sono gli effetti del cbd

La canapa industriale contiene un’elevata percentuale di CBD, acronimo di cannabidiolo, che è uno dei due cannabinoidi principali della canapa sativa. Proprio su questi due cannabinoidi negli ultimi tempi si sta incentrando la ricerca scientifica e oggi sono numerosi i risultati che dimostrano come la canapa sativa abbia proprietà ed effetti benefici. Si può assumere sia in forma di olio concentrato o in cristalli.

L’altro cannabinoide, oltre al CBD, è il THCQuest’ultimo ha invece un effetto psicoattivo ed è la sostanza ritenuta illegale se la concentrazione è oltre lo 0,6%. Leggi il nostro articolo che parla dettagliatamente delle differenze tra CBD e THC

Gli 8 principali effetti del CBD sul corpo umano

Abbiamo provato a riassumere i principali effetti del CBD sul corpo umano, senza addentrarci troppo in dettagli medico-scientifici: per approfondire, ti rimandiamo alle informazioni contenuti in diversi studi scientifici pubblicati sul Journal British Pharmacological Society.

1. Effetti del cbd analgesici ed antinfiammatori

Molti consumatori usano questo cannabinoide per alleviare dolori ed infiammazioni. Sono sempre più numerose le testimonianze secondo le quali chi assume prodotti a base di CBD sperimenti un effetto di riduzione dei sintomi infiammatori associati al dolore cronico. Oltre ad avere un effetto disinfiammante, il CBD è un ottimo rilassante e funziona sia per rilassare la muscolatura sia per controllare gli stati ansiosi. Estratti di CBD

2. Effetto antipiscotico

Il CBD ha dimostrato avere effetti antipsicotici. Alcune ricerche scientifiche suggeriscono che il cannabidiolo potrebbe aiutare a trattare la schizofrenia ed altri problemi di salute mentale, come il disturbo bipolare.

3. Effetto antiemetico

Una delle peggiori sensazioni che si possono provare è la nausea, che può spesso degenerare in vomito. I prodotti a base di cannabidiolo, in particolare l’olio di CBD, riducono questo disturbo, trattando efficacemente i sintomi emetici (nome con cui comunemente si indicano nausea e vomito).

4. Effetti del cannabidiolo anticonvulsivanti

Di recente diversi studi hanno evidenziato le proprietà anticonvulsivanti del CBD. Secondo queste ricerche, il cannabidiolo sarebbe molto efficace nel trattamento di alcune forme di epilessia infantile. Seppure limitati, i progressi fatti in questo campo sembrano alquanto promettenti.

5. Effetto anti-acne e disinfiammante nei casi di psoriasi

La canapa ed il CBD possono risultare molto utili anche al benessere della pelle. Contengono infatti diversi componenti che agendo sulle ghiandole sebacee umane, producono una “triplice” azione anti-acne sulle cellule cutanee. Grazie alle sue proprietà antinfiammatorie, il CBD è in grado di migliorare anche casi di psoriasi, sia se assunto a livello orale sia se utilizzato in forma topica, sulle zone interessate.

6. Cbd: effetti energizzanti e antiossidanti

Può sembrare un paradosso che tra gli effetti del CBD ci sia anche quello energizzante. In realtà ciò è dovuto alla capacità del cannabidiolo di rafforzare le cellule del corpo umano, contribuendo alla loro corretta rigenerazione. Inoltre il CBD è anche un ottimo antiossidante, che promuove il senso di veglia non inibito dalla presenza di radicali liberi.

7. Effetto antitumorale e anticancerogeno

Uno dei campi di ricerca più interessanti ed incoraggianti sugli effetti del CBD riguarda la sua efficacia nella riduzione dei tumori e nell’inibizione della proliferazione delle cellule tumorali. Le potenziali applicazioni della cannabis per i malati di cancro sono ormai conosciute e scientificamente provate. Inoltre, i cannabinoidi possiedono anche la capacità di alleviare gli effetti collaterali della chemioterapia, diminuendo dolori e vomito ed inducendo piacevoli sensazioni di benessere.

8. Effetto “neuroprotettivo”

Le ricerche sui cannabinoidi riguardo alla loro funzione per il miglioramento delle malattie neurodegenerative come la sclerosi multipla o l’Alzheimer seguono due direzioni. Da una parte si cerca di valutare i cannabinoidi come trattamenti sintomatici (curano cioè il sintomo a patologia già diagnosticata), dall’altra come eventuali trattamenti di prevenzione. Nella seconda ipotesi si cercano di valutare le loro potenzialità “neuroprotettive” per le quali si stanno svolgendo sempre più ricerche.

Riportiamo alcuni degli studi del National Center for Biotechnology Information

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