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Differenza tra semi femminizzati e auto. Cosa mettere nel tuo giardino?


I semi di canapa sono di due tipi: femminizzati e auto. Forse in un ipotetico futuro si potrà coltivare la propria pianta in casa o nel proprio giardino: intanto noi iniziamo a capire le differenze tra le due tipologie di semi e ad informarci su come come favorire la loro crescita.

Nella diretta di oggi alle 16,00 ne parliamo con Giuseppe Palumbo esperto di canapa e di coltivazione.


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Ipotizziamo che in futuro si potrà coltivare la canapa nel nostro giardino: quali tipi di semi ci sono in commercio? Quali sono le differenze tra di essi e cosa è possibile fare per ottenere buoni risultati?

Qualora venga data la possibilità di coltivare la canapa per rispondere a un nostro fabbisogno personale e non solo per scopi commerciali, la coltivazione potrà essere:

  1. Indoor, in interno, utilizzando una luce artificiale;
  2. Outdoor, sfruttando la luce naturale.

In estate abbiamo la possibilità, con un piccolo investimento, di coltivare all’esterno mentre per una coltivazione indoor c’è bisogno di attrezzature e c’è un costo da preventivare anche a livello di energia elettrica.

Coltivazione outdoor in balcone

Anche sul balcone possono essere coltivate un po’ di piante, non servono per forza grandi spazi per ottenere dei buoni risultati, bisogna però avere pazienza. La stagione outdoor parte da maggio, dalla primavera inoltrata, fino a ottobre, massimo inizio di novembre con le sative più lunghe e con un tempo di fioritura che può arrivare fino a 12 settimane.

Utilizziamo delle piante indiche se vogliamo piante di dimensioni ridotte e con una fioritura più breve, mentre le sative sono molto più alte, quindi non sono adatte se si vuole salvaguardare la propria privacy. 

Le sative possono superare anche i 2 metri e mezzo di pianta sempre nel vaso, le indiche possono arrivare a 90 cm, 1 metro e mezzo, dipende dal numero di potature e dalle differenti tecniche di coltivazione usate.

Semi femminilizzati e auto: le differenze 

I semi femminilizzati sono semi che hanno un unico sesso femminile e li si ottiene attraverso un procedimento agricolo e abbiamo il 99% di possibilità che siano di sesso femminile, ovvero adatti per essere impiantati e coltivati per produrre fiori, svilupperanno delle infiorescenze di canapa femminile. Le piante che derivano da questi semi dipendono dal fotoperiodo ovvero se ricevono molte ore di luce continuano a crescere, mentre alla fine dell’estate la fioritura termina.

I semi autofiorenti, a differenza da quelli femminizzati che dipendono dal fotoperiodo, sono automatici. Nel momento in cui vengono impiantati e fatti germinare la pianta ha come un timer al suo interno e dopo 2-3 settimane di crescita entrerà automaticamente nella fase di fioritura a prescindere dalle ore di luce. Sono piante più semplici da gestire e possono essere coltivate durante tutto l’arco dell’anno, ma non bisogna sbagliare lo schema di fertilizzazione. Sono adatte anche a essere coltivati in paesi dove l’estate è molto corta, come l’Olanda. Paesi dal clima mediterraneo si possono sfruttare molto di più le varietà dipendenti dal fotoperiodo.

Che piante mettiamo nel nostro giardino?

Per iniziare, è consigliabile partire con le autofiorenti per gestire in autonomia le fasi della pianta, bisogna solo fare attenzione allo schema di fertilizzazione e ai concimi che vanno dati alla pianta, altrimenti le rese saranno scarse e con fiori inconsistenti.

I concimi e i fertilizzanti adatti per la canapa si trovano nei grow shop, negozi specializzati nella coltivazione della canapa dove si possono trovare anche lampade, terricci e altri materiali per l’agricoltura outdoor e indoor.

Se come grower cerchiamo varietà con aromi particolari e complessi meglio puntare sulle femminilizzate, mentre se si cerca un prodotto commerciale che possa andare bene un po’ a tutte le autofiorenti sono l’ideale. Queste ultime non riescono a sviluppare un bouquet di terpeni complesso perché sono pronte per la raccolta in sole 8-9 settimane! Anche la resa varia molto, le automatiche hanno una resa ovviamente minore per lo stesso motivo.

A livello estetico hanno pressoché le stesse caratteristiche, mentre per quanto riguarda i colori varia in base alla genetica, ad esempio le Purple hanno un colore violaceo scuro. Molte altre varietà sono sul verde e si colorano i pistilli.

Cosa consigliamo ai grower che si approcciano per la prima volta al mondo della canapa? Di studiare e informarsi per scoprire tutto sulla coltivazione di questa pianta, anche attraverso libri come “Il manuale del coltivatore” di Jorge Cervantes che è un po’ la bibbia del settore.

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