Conosciamo meglio CBD ed i prodotti che lo contengono

Nelle infiorescenze della cannabis si possono trovare una moltitudine di composti chimici, tutti adibiti a determinate funzioni e con specifici effetti sull’uomo. Se la marijuana è solitamente associata al THC, questo è dovuto al fatto che le varietà che si trovano al giorno d’oggi presentano solitamente un percentuale molto più alta di questa sostanza rispetto alle altre. La legge italiana, tuttavia, ha vietato la marijuana di questo tipo, rendendo invece legale la canapa light con un’alta percentuale di CBD, sigla che sta per cannabidiolo.

CBD. Chi è questo sconosciuto?

Sono stati degli studi recenti a mettere in luce quest’altro importante composto chimico che si trova nelle infiorescenze della cannabis e che è generato dai tricomi della stessa. Quel che è emerso è stato piuttosto sorprendente. Poiché l’assunzione di marijuana con alto contenuto di THC altera la mente, slatentizzando talvolta anche ansie e paranoie, e dà dipendenza, non era immaginabile che negli stessi fiori fosse contenuta una sostanza che agisce in maniera contraria, andando a curare la mente in molte maniere differenti.

Ancor più peculiare è però la storia di come e perché siano partiti gli studi sul CBD. L’iter di quasi tutti i medicinali o comunque delle sostanze che vengono prescritte a scopi terapeutici prevede che prima ci sia una fase di studio e in seguito, dopo le dovute autorizzazioni, si produca il medicinale da distribuire al pubblico, in questo caso si è verificato l’opposto.

Piante di canapa ad alto contenuto di CBD erano conosciute, ma non erano apprezzate da chi voleva l’effetto sballante del THC.  Tuttavia, attraverso l’utilizzo si sono iniziate a scoprire le proprietà, in particolare il cannabidiolo ha dimostrato un’efficacia straordinaria per la cura dell’epilessia. Molte madri americane avevano provato qualsiasi cosa per i figli affetti da questa terribile malattia, ma molto spesso non c’erano segni di miglioramento. Complice la liberalizzazione della marijuana in California e studi pregressi, alcune madri sono riuscite a ricavare un estratto di CBD, che solo in seguito hanno presentato a medici e studiosi, mostrando i risultati sorprendenti già ottenuti.

Questa peculiarità dà conto dell’evidenza delle proprietà benefiche e terapeutiche del CBD. Da allora, sempre più ordinamenti hanno reso legale questa sostanza e la cannabis light ad alto contenuto di CBD, stabilendo dei limiti di percentuali di THC ammesse.

Come usare il CBD

Non si sono fatti aspettare molto, dopo la legalizzazione della canapa light, growshop e piattaforme di e-commerce hanno iniziato a vendere prodotti a base di CBD, che sono attualmente molto richiesti per le ragioni che spiegheremo in seguito.

In questi shop è possibile trovare le infiorescenze di marijuana light, spesso provenienti da piantagioni di canapa italiana, poiché il nostro paese ha una grande tradizione in questo campo. Il prodotto viene poi sottoposto a dei procedimenti, per certificare che la percentuale di THC sia sotto il valore consentito dalla legge e che i lotti siano pertanto regolari.

In alternativa dall’infiorescenza possono essere derivati gli oli al CBD. La fase di estrazione viene fatta solitamente o attraverso la spremitura a freddo o con uno speciale procedimento in cui è usata la CO2. In ogni caso, alla sostanza estratta viene aggiunto dell’olio, solitamente di cocco o extravergine d’oliva, per smorzare il sapore di paglia del cannabidiolo, che a non tutti piace. Questi oli, a seconda della composizione, possono essere assunti in maniere differenti: vi sono oli che possono essere assunti in via orale o per usi alimentari (di recente approvati dal Ministero della Salute con il decreto del 4 novembre), altri possono essere aggiunti al liquido per sigarette elettroniche e ci sono anche quelli da applicare sulla pelle, talvolta inclusi in creme di bellezza. 

Proprietà

L’entusiasmo per il CBD, come abbiamo detto, è dovuto alle proprietà benefiche che ha. Per uso terapeutico può essere utilizzato per l’epilessia, come analgesico e antinfiammatorio. Alcuni hanno provato che effetti avesse anche nel trattamento di altre patologie, ma i risultati non sono ancora stati confermati a livello scientifico. In ogni caso, sono stati segnalati casi in cui il CBD ha contribuito a diminuire spasmi e dolori della sclerosi multipla, altri in cui si è rivelato una forma di sollievo per gli effetti collaterali della chemioterapia e viene poi usato per la fase di recupero da molti sportivi, che gli attribuiscono proprietà miorilassanti.

Da un punto di vista psichico, ha un effetto estremamente calmante e rilassante, che aiuta perfino a combattere l’insonnia. In aggiunta, è stato testato positivamente sugli animali per l’ansia da stress post-traumatico e quella sociale. Anche i risultati su depressione e schizofrenia sembrano incoraggianti.

Potrebbe sorgere spontanea la domanda: ma come fa una sola sostanza ad agire in così tante maniere? La risposta è ancora in corso di approfondimento dagli scienziati, ma sembra che possa essere dovuto al fatto che il CBD va ad agire sul sistema endocannabinoide del nostro organismo. Quest’ultimo è il responsabile della stimolazione del nostro corpo a ritornare allo stato che ha preceduto un trauma, all’omeostasi.

Per tutte queste ragioni è sempre più plausibile un utilizzo maggiore del CBD sia ad uso terapeutico che nella vita di tutti i giorni, per combattere lo stress. A questo proposito è utile sottolineare come sia fondamentale cercare prodotti di qualità, che presentino tutte le certificazioni descritte innanzi, come per esempio su Justbob.it, per evitare che vi sia una contaminazione di questa sostanza con altre che potrebbero renderla inefficace e inutile.